Intüarsi: il nelogismo di Dante
Intuarsi: il neologismo di Dante per relazioni autentiche e profonde
A diciotto anni, tra i banchi di scuola, scherzavamo sui neologismi di Dante: “Ti sei incolazionato? Ti sei inmacchinato?” erano giochi leggeri, figli di un’ironia giovanile. Eppure, dietro quelle battute, si celava un seme; fu la Professoressa, con il suo amore per il Paradiso, a piantarlo senza che ce ne accorgessimo. Non lo sapevo allora, ma uno di quei termini, intuarsi, sarebbe diventato per me uno strumento prezioso, tanto nell’insegnamento quanto nel counseling.
Intuarsi emerge nel Terzo Cielo, dove Dante scrive: s’io m’intuassi come tu t’inmii.
Questo verbo racchiude un significato profondo e sfuggente: entrare nell’essenza dell’altro e, al contempo, permettere che egli entri nella propria. È un atto di reciprocità totale, un’apertura sincera che richiede fiducia e coraggio.
Nel counseling, questa parola si traduce in un invito, essere presenti con autenticità.
Non si può accompagnare una persona senza prima intuarsi con lei, senza creare uno spazio dove ascolto e accoglienza si intrecciano.
L’insegnamento, allo stesso modo, è molto più che trasmettere nozioni, è vivere una relazione educativa autentica, dove si cresce insieme entrando in sintonia profonda con l’altro.
Viviamo in un’epoca in cui prevale l’io egocentrico, in cui le relazioni si consumano nella superficialità di un like. Ma Dante, con i suoi neologismi, ci insegna che il vero cambiamento passa dal “noi”, dalla capacità di compenetrarci senza perderci, di trovare nell’altro uno specchio e una via di crescita. Intuarsi diventa così una chiave per tornare a costruire legami autentici, capaci di arricchire entrambe le parti.
Le parole di Dante, forgiate da millenni di filosofia e umanità, ci invitano a riscoprire la bellezza della profondità. Come dice Benigni in La tigre e la neve: per fare poesia una cosa serve… tutto.
Lo stesso vale per le relazioni. Bisogna dare tutto, aprirsi con fiducia, lasciare che l’altro ci attraversi. Solo così si può costruire qualcosa che duri nel tempo.
Che il nuovo anno sia un viaggio di scoperta autentica, in cui riusciamo a “intuarsi” con chi incontriamo, costruendo relazioni profonde, piene di significato e di amore reciproco. Che sia un anno di ascolto, di coraggio e di poesia, dove il “noi” possa illuminare il cammino di tutti.
Paolo Rustici – Professional Counselor