La meraviglia
La meraviglia: il potere dello stupore
“Lo stupore è la molla di ogni scoperta. Infatti, esso è commozione davanti all’irrazionale.” (C. Pavese)
La meraviglia e lo stupore sono spesso considerati il principio di ogni conoscenza. Questi sentimenti, che stimolano la curiosità e l’esplorazione, ci spingono a cercare soluzioni innovative per i vecchi problemi. Sono il motore delle domande che ci portano a intraprendere un viaggio alla ricerca di risposte.
Fin dall’antichità, i filosofi greci hanno posto la meraviglia come il cuore del pensiero umano, il punto di partenza per comprendere la natura e il funzionamento del mondo che ci circonda. La meraviglia filosofica non è solo un’emozione passeggera, ma una forza propulsiva verso la conoscenza.
Il termine greco “thaumazein” indica l’atto di meravigliarsi ed è legato alla figura mitologica di Taumante, padre di Iride (la messaggera della filosofia secondo Platone). Quest’ultima, dea dell’arcobaleno, suscitava stupore negli antichi poiché, fatto di gocce di rugiada, il suo mantello mutava continuamente colore. Questo simbolo di cambiamento riflette la continua trasformazione della realtà e la meraviglia che suscita in noi.
La meraviglia non è solo un atto mentale, ma anche un processo che ci fa riconoscere la nostra ignoranza e ci stimola a superarla. I latini traducevano “thaumazein” con “admirari”, ma il meravigliarsi non è semplicemente ammirare: è un invito a riscoprire la curiosità e a percorrere strade nuove e inusuali.
Lo stupore è la base di tutte le emozioni umane. Nel 1600, insieme agli psicologi Ekman e Frieser, Cartesio definì la sorpresa come una delle sei emozioni fondamentali, accanto a rabbia, paura, felicità, disgusto e tristezza. Sebbene lo stupore duri solo un attimo, esso è il primo passo che porta il cervello a elaborare emozioni più complesse. La capacità di meravigliarsi ci invita a tornare alla purezza del momento presente, come un bambino che vede il mondo con occhi nuovi.
La meraviglia offre infinite opportunità, spingendoci a rompere gli automatismi della vita quotidiana. Essa ci invita a vedere il mondo da una prospettiva fresca e aperta, stimolando la creatività. Imparare a riconoscere la bellezza nelle piccole cose ci aiuta a ridurre la monotonia e a mantenere viva la curiosità.
“Se un fiore sboccia fuori stagione, non fare lo stolto, facci caso! Ha probabilmente qualcosa da raccontarti.”
Federica Qualeatti – Professional Counselor