Se ognuno di noi è unico, lo sarà anche il metodo con cui apprendiamo. 

Capita molto frequentemente che la difficoltà di chi si rivolge al nostro centro sia proprio quella di non avere un buon metodo di studio o che il ragazzo non riesca ad organizzare e pianificare il proprio lavoro. Il fatto che uno schema per uno studente risulti chiaro ed efficace non significa che lo sarà per tutti gli altri studenti. Questo perché lo stile di apprendimento di ogni persona è differente tanto che, all’interno di un gruppo – classe, un approccio multisensoriale risulta essere il più indicato.

Succede però che alcune difficoltà o disturbi dell’apprendimento possano anche rendere difficile la ricerca, la scoperta e il riconoscimento in autonomia di un metodo efficace.

Nel percorso che i ragazzi intraprendono al CDA, la fase iniziale di progettazione è sicuramente tra le più importanti.

Dopo un primo colloquio, in base alle esigenze didattiche e alle caratteristiche del ragazzo che inizieremo a seguire, i coordinatori pedagogici sceglieranno i counselor e i tutor più idonei al caso. Dopo una prima fase di analisi di ciò che ci viene riferito dalla famiglia e dal ragazzo stesso, si passa ad un breve periodo di osservazione. A partire dalle informazioni raccolte da parte di tutor e counselor, il coordinatore pedagogico elabora un “Piano di intervento personalizzato” in cui si organizza e si pianifica il lavoro da svolgere. Normalmente l’intervento viene condiviso con la famiglia, con il ragazzo e con la scuola, in modo che tutti possano collaborare per lo stesso scopo: il successo formativo del ragazzo.

Il “Piano di intervento personalizzato” viene rivisto in base alle varie vicissitudini che si possono incontrare durante il percorso scolastico, spesso in seguito a colloqui e confronti con i docenti e in base anche alla maturazione e ai cambiamenti che negli anni i nostri ragazzi presentano.